PILLOLE DI LOGOPEDIA
Logopedia e Afasia
Le patologie dell’età adulta: cos’è l’afasia?
In seguito ad un evento vascolare come ictus, ischemia, emorragia cerebrale o trauma cranico è possibile che insorga una condizione di difficoltà nella comunicazione chiamata afasia. Le lesioni, focali o estese, all’emisfero cerebrale sinistro possono portare alla perdita parziale o completa della capacità di rievocare le parole necessarie al discorso, alla difficoltà di articolare i suoni del parlato e/o di comprensione del linguaggio udito. Si distinguono, dunque, due condizioni opposte ma spesso in comorbidità.
L’afasia non fluente: quali sono le sue caratteristiche?
Riguarda tutti i casi in cui il paziente, in seguito a lesioni adiacenti all’area di Broca, perda la capacità di espressione linguistica in varie forme. Si caratterizza per la produzione di discorsi stentati sia scritti che orali. La persona fatica ad articolare i suoni del parlato e a rievocare le parole necessarie al discorso. Costruisce frasi anomale dal punto di vista morfosintattico.
In cosa consiste il trattamento dell’afasia non fluente?
Per trattare l’afasia non fluente è importante svolgere la terapia logopedica classica insieme ad altre forme di stimolazione alternativa come la PACE, che stimola i canali comunicativi non verbali, e la MIT (Melodic Intonation Therapy/Terapia di Intonazione Melodica) che sfrutta il canto per enfatizzare la normale prosodia del linguaggio migliorando l’articolazione con la ritmicità.
L’afasia fluente: quali sono le sue caratteristiche?
Il paziente, dopo aver subito una lesione nei pressi dell’Area di Wernicke, ha un eloquio fluente dal punto di vista articolatorio ma quasi sempre completamente privo di contenuto. Il parlato è un fiume di parole spesso relativamente connesse le une con le altre dal punto di vista semantico. La comprensione di quello che si ascolta o si legge è altamente compromessa.
In che cosa consiste il trattamento dell’afasia fluente?
La logopedia lavora sul fermare il “fiume di parole” per produrre meno contenuti ma maggiormente coerenti. Si affiancano comunicazioni scritte e visive a quelle orali per stimolare la comprensione attraverso più canali. Spesso il paziente soffre di anosognosia, ossia la non consapevolezza di avere un importante disturbo linguistico.
Esistono solo due tipi di afasia?
No, esistono numerosi quadri meno definiti di afasia in cui il primo e il secondo tipo si intersecano, come la grave afasia globale che abbraccia tutte le sfere precedentemente descritte. In tutte queste circostanze è assolutamente necessario che la famiglia attivi un percorso di logopedia poiché è fondamentale la tempestività di intervento: la terapia precoce in fase acuta è decisiva.
Ha senso trattare un paziente anziano?
Assolutamente si. Lavorare con l’anziano è una forma di investimento che una società con un’età media sempre più elevata deve promuovere, poiché significa dare rispetto e dignità a chi ha il diritto di essere curato esattamente come gli altri. Non è mai troppo tardi per investire sul miglioramento della qualità di vita di una persona. A volte non è possibile tornare ad una situazione pre-evento, però è possibile migliorare la vita della persona aiutandola a utilizzare le strategie comunicative più adatte.
Comunicare è vivere.
Dott.ssa Simona Casamassima - Logopedista