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Logopedia

Cos’è la logopedia e a chi si rivolge

Che cos’è la logopedia?

La logopedia è la scienza che si occupa dello studio, della prevenzione, della valutazione e della riabilitazione delle patologie e dei disturbi di voce, linguaggio, comunicazione, apprendimento, deglutizione e delle ulteriori complicazioni a questi annesse.

A chi si rivolge la logopedia?

La logopedia si rivolge a pazienti dai zero ai...centoventi anni! 

Non esiste un’età “giusta” per rivolgersi al logopedista. È possibile infatti accompagnare pazienti con esigenze molto diverse, proprie di età evolutiva, adulta e geriatrica. Esistono infatti terapie intensive neonatali (TIN), ad esempio, che prevedono la presenza di un logopedista a prevenzione e sostegno di problematiche relative a deficit di sunzione. In un contesto di accudimento ad ampio raggio, la riabilitazione logopedica accompagna potenzialmente dalla nascita in poi, senza soluzione di continuità.

La logopedia e i bambini: quali sono le problematiche più frequenti?

A partire dallo sviluppo del linguaggio, il logopedista interviene nelle situazioni di ritardo o disturbo dello stesso, qualora il bambino mostri difficoltà nel verbalizzare, nel comprendere ciò che sente o nell’articolare meccanicamente alcuni suoni (fonemi): è il caso dei disturbi specifici di linguaggio o DSL.  In età pre-scolare e scolare, inoltre, emergono alcune situazioni di difficoltà nell’ambito degli apprendimenti: è possibile che un bambino fatichi a sviluppare ed automatizzare procedure quali la lettura, la scrittura e il calcolo. È l’ambito dei disturbi di apprendimento, o disturbi specifici di apprendimento (DSA) di cui fanno parte la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia. Trasversalmente a tutte le condizioni cliniche presentate, fondamentale è il sostegno cognitivo da parte del logopedista alle abilità chiamate “funzioni esecutive” che rappresentano il prerequisito necessario per ogni attività. Le FE sono l’attenzione selettiva, l’attenzione sostenuta, lo shifting, la memoria a lungo termine, la memoria di lavoro/working memory, la memoria a breve termine, l’inibizione, la capacità di pianificazione, la flessibilità (e molte altre ancora!).

Quali sono le condizioni in cui è necessario svolgere una terapia logopedica in età adulta?

Con il crescere dell’aspettativa di vita, infatti, sono sempre più frequenti patologie dell’età adulta e geriatrica dipendenti da eventi come ictus, ischemie cerebrali, traumi cranici, tumori e patologie degenerative in cui sia necessario l’intervento riabilitativo a sostegno di linguaggio (come nell’afasia o nella disartria), deglutizione (disfagia) e funzioni esecutive (deterioramento cognitivo).

Esistono tante condizioni che portano ad una grande difficoltà linguistica o, addirittura, ad un’assenza completa di linguaggio: questo può avvenire per nell’età evolutiva in particolari casi di ritardo mentale, autismo, sindromi genetiche (Sindrome di Down, Sindrome di Rett…), disprassia orale e verbale grave, ma anche nell’età adulta e geriatrica con patologie neurodegenerative (sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica) oppure condizioni da danno cerebrale acquisito (afasia, disartria, aprassia orale e verbale). In tutti questi casi è possibile sviluppare, insieme al logopedista, delle forme di comunicazione non verbali che rientrano nella cosiddetta Comunicazione Aumentativa Alternativa. La CAA prevede comunicazione per immagini attraverso materiale cartaceo oppure strumenti tecnologicamente avanzati (comunicatori con sintetizzatore vocale, tastiere, puntatori oculari).

La logopedia, la voce e la deglutizione: qual è il legame?

Terapie senza limiti d’età sono quelle mirate al trattamento della disfluenza o balbuzie, alla disfonia per minori o adulti di categorie professionali ad alto rischio (insegnanti, attori, cantanti, doppiatori, animatori turistici, speaker radiofonici) e per la terapia miofunzionale per la deglutizione atipica, svolta in stretto contatto con odontoiatri e ortodontisti. Il logopedista dunque è un professionista al quale rivolgersi per un ampio raggio di situazioni cliniche.

Perchè comunicare è vivere.

Dott.ssa Simona Casamassima - Logopedista

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